JUCATÙRE, i giocatori. I quattro "Giocatori" di questo spettacolo sono degli amabili falliti. Simpatici, vitali, chiacchieroni, formano una combriccola stralunata e sfiziosa che si incontra per giocare a carte. Le partite vere e proprie, però, non cominciano mai, presi come sono da discorsi totalmente assurdi e vaghissime idee di rivincita totalmente irrealizzabili; eppure, non è difficile immaginarseli fuori dall'appartamento grande e accogliente, tolti da quell'ansa di tranquillità e rimessi nel fiume vorticoso della metropoli: sono quattro invisibili. Invisibile l'attore appassionato di furti al supermercato e vuoti di memoria in scena, invisibile il becchino balbuziente e logorroico, innamorato dei racconti che gli fa la prostituta ucraina che accoglie la sua solitudine, invisibile il barbiere che ormai barbiere non è più, ma non lo può dire a nessuno.
E invisibile, naturalmente, il professore di matematica con un vecchio complesso di inferiorità e un padre - fantasma che non lo lascia crescere. La vita vera è forse definitivamente negata ormai ai nostri grandi antieroi, e allora non restano che le parole, parlarne agli amici, ottenendo in cambio una malinconica e amorevole comicità intrisa di ricordi e voglia di vivere.
Premio UBU 2013 Miglior testo straniero.


dal 8 Aprile al 19 Aprile 2026
ANTONIO MILO | ADRIANO FALIVENE
JUCATÙRE
di Pau Miró
traduzione e adattamento ENRICO IANNIELLO
con MARCELLO ROMOLO | GIOVANNI ALLOCCA
Scene CARMINE GUARINO | Costumi ORTENSIA DE FRANCESCO | Disegno luci CESARE ACCETTA
produzione Diana Ori.S. Produzioni
Regia di ENRICO IANNIELLO