FLASHBACK

FLASHBACK
Opere di Somaye Mirkamali
Vernissage 12 novembre ore 19

“Io non dipingo le cose ma i sentimenti che esse suscitano in me’’. Così Franz Kline che sembra descrivere in modo puntuale l’intervento sulla tela della giovane artista iraniana Somaye Mirkamali: attraverso una operazione puramente concettuale  e con colori limitati all’essenzialità, le sue opere rappresentano con forza l’invisibile, la proiezione della sua interiorità.

Flashback significa letteralmente tornare indietro, tornare alle memorie di anni di movimento e di ribellione, di ricordi che segnano indelebilmente l’artista vissuta nei suoi anni di formazione in Iran, paese nel quale la condizione femminile è oggi molto sofferta, ancor più per la presenza – più di ogni altro paese mediorientale – di una popolazione in prevalenza giovane e proiettata verso il futuro.

L’artista dipinge allora svelando queste emozioni, inondando le tele con i colori dei propri sentimenti, aprendo così uno spiraglio, che diventa uno squarcio prepotente, nella sua anima.

Simulazioni

15 OTTOBRE – 8 NOVEMBRE 2019
mar – sab | ore 16-20

Vernissage
15 OTTOBRE 2019
ore 19.00

SPAZIO ARTE SU GALLERY
VIA DEL POZZETTO 118,
00187 ROMA

 

Simulazioni è una mostra collettiva con opere di Joaquin Margulis, Charlie Masson e Bianca Millan. Gli artisti traggono ispirazione dalla quotidianità della vita come mezzo per mettere in discussione il significato delle abitudini sociali.

I lavori presentati dagli artisti si distinguono tra loro nel mezzo e nel contenuto, e allo stesso tempo costituiscono una narrazione contemporanea dai riferimenti Orwelliani, chiedendo allo spettatore di riconsiderare la superficie, abbracciando nel contempo un’estetica deliberata. Il titolo riflette l’inclinazione della società contemporanea a trovare un sostituto della realtà, un sostituto illusorio.

Nel 1937 Lewis Mumford definì l’ambiente urbano come “teatro di azione sociale” e “palcoscenico per creare teatro”, luogo di un’interazione umana significativa. Oggi, l’ambiente urbano ha ampliato i suoi confini in un condominuim globale, diventando così palcoscenico allargato dell’azione sociale globalizzata e del dramma antropogenico.

Utilizzando le tecnologie GPS, Bianca Millan raccoglie dati sui suoi movimenti individuali dal 2016. La sua ricerca indaga i significati incorporati in quelle tracce, la loro potenziale lettura come linguaggio, la loro estetica derivante dalla combinazione di azione umana e tecnologia satellitare.

Il “CLOUD” contiene 365 stampe fotografiche elaborate con smalti e acidi. L’artista ha deciso di cancellare o alienare le tracce GPS dal loro contesto, per creare un paesaggio finale che emerge come una nuova entità. L’installazione del CLOUD ha un animo ludico, utilizzando palloncini di elio per creare movimento e prospettiva nello spazio tridimensionale. L’opera crea un senso di teatralità frammentata, dove la performance individuale della vita avviene su un palcoscenico globale/digitale, e lo sforzo di auto-rappresentazione e documentazione si traduce in nuvole, presenze sospese e nuovi paesaggi.

“Digital Landscape” rappresenta un paesaggio a più strati, un campo di connettività a partire dalla tensione di superficie delle vernici ad acqua, terreno per l’emersione o la permanenza sulla tela di strati di tracce GPS. I diversi livelli di rete/ ragnatela rosa si basano sui dati GPS registrati dai movimenti di dell’artista a Roma nel corso di un anno (giugno 2018 – giugno 2019). Finestre e icone digitali emergono in una presenza rosa chiaro, creando un’immagine dinamica e mai stabile.

I fenomeni e la cognizione dei personaggi online auto-creati sono al centro della serie “Avatar” di Charlie Masson. L’artista cerca di immortalare le immagini virtuali intangibili dei suoi amici come ricordi intimi sotto forma di ritratti. L’auto-espressione e la dimensione accattivante del voyeurismo moderno sono incoraggiate attraverso i social media. Il piacere di creare una ‘realtà virtuale’ mentre si sbircia nella vita semi-privata altrui è diventato la norma. Gli estranei accedono agli aspetti psicologici dei quali il design di identità virtuale si nutre. Masson porta alla luce questo vuoto virtuale, privo di contatto fisico o da relazioni palpabili. La serie utilizza tecniche dell’antica pratica pittorica per comunicare efficacemente il presente. Scegliendo la pittura ad olio come mezzo per presentare questa serie, Masson reinterpreta la natura morta usando i social media come nuovo modello.

La vita di routine determinata dalla macchina dei social media è ciò che motiva Joaquin Margulis a creare le sue sculture sonore e i suoi dipinti. L’artista ritiene che il suono sia un mezzo potente, poiché l’udito è il più costante dei sensi. Anche il silenzio è un suono. Per la quarta installazione del suo progetto “Sound of Routine”, l’artista ha paragonato l’odierna cultura della convenienza veloce al microonde, un veicolo di gratificazione istantanea e senza pensieri. Margulis si ispira ai meccanismi del microonde, riadattandone il caos nascosto: frequenze e interferenze delle onde radio, struttura ritmica e applicazioni motorie. Le sculture sonore che ne risultano creano un clamore in reazione alle abitudini che si oppongono al ritmo naturale della vita umana naturale. D’altra parte, i dipinti dell’artista cercano di riflettere la dicotomia tra ordine naturale e reazioni sistematizzate attraverso linee rette e geometrie sovrapposte su sfondi a mano libera.

 

Tra cielo e terra

dal 12 dicembre al 13 gennaio 2019

opere di Ernesto Morales, Pietro Simonelli, Alessandro Valeri

Si apre a Roma uno nuovo spazio per l’arte contemporanea diretto da Chiara Castria e Paola Quaquarelli.
Ad inaugurarlo tre artisti messi a confronto. I loro linguaggi distinti, pittura, scultura, fotografia hanno un tema comune : l’instabilità del divenire.

La condizione che caratterizza l’esistenza umana.

Le bizzarre forme di nuvole bianche e oro, che solcano i cieli del pittore Ernesto Morales, simbolizzano l’imprevedibile mutevolezza dell’identità del cielo quale metafora del caso o destino; dialogano con le figure in ceramica di Pietro Simonelli, vagamente minacciose e ancorate saldamente a terra, nonostante le ali ambiscano ad una impossibile voglia di libertà, svelando energia che non riesce a librarsi verso il cielo contrapposte alle immagini estatiche e immobili di Alessandro Valeri.
Ad avvicinare i tre poliedrici artisti sono Chiara Castria e Paola Quaquarelli, della  SpazioArte SU Gallery della storica Sala Umberto nella mostra Tra Cielo e Terra  inaugurato il 12 dicembre

La mostra, che vuole essere l’incipit di un percorso espositivo incentrato su una produzione aristica interdiscipliare, chiede ai visitatori un’esperienza immersiva senza filtri per uscirne trasformati e avvertiti sulle meravigliose contraddizioni e aspirazioni che definiscono in assoluto l’identità dell’uomo oggi.

vernissage • 12 dicembre 2018 • h 19.00

SpazioArte SU Gallery
Via del Pozzetto 118, 00187 Roma
www.salaumberto.com/spazioarte
spazioarte@salaumberto.com
ch.castria@gmail.com
quaquarellip@gmail.com

R I T R A T T E

Se il titolo della mostra suscita un interrogativo iniziale è perché l’abitudine alla versione maschile della parola è assoluta. Ma questi sono ritratti di donne, appunto ritratti al femminile.

Le ritratte però sono anche figure ritirate, introverse. Ed ecco che il ritratto diventa indagine intima su un mondo femminile che in mostra si concretizza nei sogni, nelle evasioni, nelle visioni della metà del mondo che veglia sulla vita e sulla bellezza, resistendo alle violenze del quotidiano per poter poi riaffermare con la propria resilienza la loro fragile quanto essenziale femminilità.

Opere di Silvia Sasso
Mostra fotografica a cura di Chiara Castria e Paola Quaquarelli
Galleria S.U., Spazio Arte
Sala Umberto, via del Pozzetto 118, Roma
Martedì 7 maggio 2019
preview per la stampa h 18.30
cocktail di inaugurazione dalle h 19.00

www.salaumberto.com/spazio-arte
cell. 3392362255 Chiara
cell. 3357890798 Paola

Y MEN

"Non esistono al mondo uomini non interessanti. I loro destini sono come le storie dei pianeti". (Evgenij Evtusenko, Uomini).
Chiara Castria e Paola Quaquarelli inaugurano il 13 marzo p.v., nella Galleria Spazio Arte Sala Umberto, una nuova esposizione proponendo i lavori di quattro poliedrici artisti che si sono confrontati nei campi della fotografia, della pittura e della scultura alla ricerca delle diverse espressioni della caleidoscopica identità maschile. "Ognuno ha il suo segreto mondo personale. In quel mondo c'è l'attimo felice" - recita ancora Evtusenko - e quell’attimo viene colto dagli artisti in mostra (tre uomini e una donna) svelando con grande efficacia il sogno, la vanità, l’irrequietezza, la tenacia, la fierezza, l’entusiasmo, la bellezza di uomini tra loro diversi ma gelosamente legati al proprio individuale segreto destino, in una dimensione nuova in cui l’intimità sembra rivelarsi per un attimo prima di tornare segreta.  

VERNISSAGE 13 MARZO 2019 h 19.00

SpazioArte SU Gallery Via del Pozzetto 118, 00187 Roma www.salaumberto.com/spazioarte spazioarte@salaumberto.com ch.castria@gmail.com quaquarellip@gmail.com