Il progetto è vincitore di Avviso Pubblico promosso da Roma Capitale in collaborazione con Zètema Progetto Cultura

Il terremoto smuove. La terra trema ma poi si ricompone e si va sempre avanti.
 In scena una donna, figlia che ci canta il suo papà Vesuvio, il fuoco di lui, la smania di campare, di andare oltre i limiti. Mentre lei, intrappolata dai suoi di limiti, sta ferma e non si muove. Trema, vacilla, ma tiene e non crolla, non cambia, non vive.
Lo spettacolo prosegue il lavoro di ricerca della compagnia sul principio del bilico, del tenersi in equilibrio nella ripetitività̀ delle azioni quotidiane.
 Terremoto Dentro coglie quel momento, racconta questo salto.
Una donna in equilibrio, sul punto di tuffarsi si ferma, non riesce, ha paura, è indecisa. Allora le torna in testa la storia del suo papà disabile, i cui limiti palesi sono stati invece motore di una vitalità̀ sorprendente, imbarazzante a volte agli occhi della figlia, che vive quella disabilità più̀ come sua che come di lui.
Un confronto non facile quello con il padre, a tratti paralizzante, a tratti molla per saltare più avanti. 
In scena questo dialogo, e a raccontarlo è la figlia che ripercorre la memoria di lui, nel momento stesso in cui il suo corpo trema.
Lo spettacolo nei ricordi di lei è ambientato tra Pozzuoli, durante il terremoto degli anni 80, e Napoli, tra gli anni 50 e 90.