Cent’anni di sessismo e di emancipazione femminile nello sport più maschilista di tutti gli sport: il calcio. Lo spettacolo teatrale della nuova rivoluzione women.
La sigla di “Domenica Sprint” e quella di “Tutto il calcio minuto per minuto” rivisitate per chitarra e loop station come in un amarcord musicale calciofilo, il live painting a sottolineare il lato visivo ed il potere estetico degli elementi del calcio, un pallone che rotola sul palcoscenico e dà vita ai tanti racconti di questa storia: le difficoltà di una bambina innamorata del calcio a superare gli stereotipi di genere, le frasi fatte e la regola del fuorigioco, la difficile storia della calciatrice afghana Khalida Popal, la primissima squadra di calcio femminile in Inghilterra, la lotta per i diritti della calciatrice americana Pallone d’oro 2019 Megan Rapinoe, un’arbitra che ha appena fischiato un rigore dubbio anche per se stessa, una tifosa che non vuole proprio sentirsi superpartes, la rivoluzione di Milena Bertolini e Sara Gama e poi il sessismo delle parole e i piccoli grandi ribaltamenti di paradigma, tra colpi di scena e situazioni grottesche.
Attrici famose e nuove emergenti nella stessa rosa, stand up comedians, autrici e anche qualche ospite speciale.
Tutto questo è NO WAGS. “Il calcio non è uno sport per signorine”, il racconto leggero e denso di questo passaggio epocale, che dallo sport si riverbera in tutti i campi della società e che speriamo dia una grande mano all’agognata parità di genere.
Si dice sempre che gli uomini fanno troppo poco nella lotta per la parità di genere e purtroppo è molto vero, specie nella vita quotidiana. Ma lasciando la realtà ai miei tentativi personali di anti-sessismo, nell’arte anche sentivo di poter e dover fare qualcosa. Da lì ho pensato a un progetto che fosse possibilmente divertente e bello, quanto interessante e utile: ho ideato “NO WAGS. Il calcio non è uno sport per signorine” seguendo queste logiche, forte dell’idea che i mutamenti della società passino da sempre per vie non convenzionali, spesso anche dallo sport, come in questo caso.
Ho letto e visto tanto sull’argomento e ho deciso di confrontarmi con le protagoniste di questa vicenda: le donne. Ho così costruito una “squadra” teatrale femminile (e a tratti mista, me compreso), una squadra di attrici straordinarie, nonché di autrici ed esperte di calcio, insieme alle quali abbiamo messo insieme questi racconti con la voglia di “tifare” insieme per i piccoli e grandi cambiamenti di questo mondo, contro tutto un passato (e un presente, ahinoi) di follia maschilista nello sport più amato nel nostro Paese.
Provare a parlare di calcio in teatro in maniera non convenzionale. E provare a parlare di parità di genere in maniera ancor meno convenzionale. Questo abbiamo iniziato a fare. Vi invitiamo a giocare con noi. Sì “giocare”, ovvero “play”, che in inglese significa “giocare”, ma anche “recitare”, ma anche “suonare”, ma anche “praticare il calcio”.
Meglio di così…
Piji Siciliani