Azzurro. Un grande giornalista, travolto da una malattia importante, guarda indietro alla sua vita e ne ripercorre le tappe. Nel suo ultimo libro, la penna sublime e ironica di Curzio Maltese ci conduce in una cavalcata attraverso gli ultimi sessant'anni del nostro Paese, con lo stile unico che moltissimi lettori hanno imparato a conoscere e amare, cercando i suoi editoriali come una bussola preziosa per orientarsi nella magmatica vita politica italiana e non solo.

Azzurro è un racconto talmente coinvolgente da far pensare fin dalla prima lettura a un naturale approdo al palcoscenico.

Il cinema era una delle grandi passioni di Curzio Maltese, e mentre cercavo una chiave per la messa in scena, ho pensato a una scenografia che attraverso pochi elementi rappresentasse l'idea di una sala cinematografica: uno schermo, due poltroncine e un'insegna al neon che riprende il titolo del libro, Azzurro. Questo spazio ideale viene abitato dal protagonista in molti modi, permettendogli di attraversare diverse dimensioni: il ricordo, l'evocazione, il ritrovarsi spettatore della propria vita che scorre come su uno schermo.

Allo stesso modo la scrittura di Maltese si sposa alla perfezione con la musica del suo grande amico Nicola Piovani. Una presenza capace di creare un contrappunto perfetto al suo sguardo sulla vita, nei suoi aspetti divertenti come in quelli più toccanti, in cui tutti possiamo ritrovarci.